CAMERA. FINI: COSTITUZIONE ARGINE A POTERE
DELLE MAGGIORANZE
"CHI STA NELLE ISTITUZIONI HA IL DOVERE DELLA RESPONSABILITA'"
(DIRE) Roma, 4 giu. - Nel testo della Costituzione "si realizza la tutela dei
diritti quale argine invalicabile al potere delle maggioranze". Lo scrive
Gianfranco Fini nell'introduzione all'edizione speciale della 'Navicella' per i
60 anni della Repubblica.
"Il tramonto delle ideologie- sottolinea il presidente della Camera- la tendenza
degli interessi ad autorappresentarsi, l'influenza dei mass-media, divenuti
canali di trasmissione della domanda politica, i processi di 'deterritorializzazione'
dell l'interdipendenza dei mercati globali sono senza dubbio alcune delle cause
piu' evidenti dei fenomeni che nel nostro tempo mettono a dura prova l'immagine
e l'essenza della democrazia rappresentativa. Questa, tuttavia, con l'insieme
delle sue dinamiche istituzionalizzate di confronto, conflitto e convergenza,
con la sua logica di pesi e contrappesi, continua a confermarsi come il sistema
più efficace a garantire la coesistenza civile entro un quadro di libertà
condivise".
Secondo Fini, "nonostante i sintomi di una sua presunta crisi, la democrazia
rappresentativa non si presenta quindi oggi solo come 'il peggiore dei sistemi
politici, ad eccezione di tutti gli altri', secondo il noto aforisma di
Churchill, o quello in cui, secondo Popper, 'i governanti possono essere
licenziati dai governati senza spargimenti di sangue', quanto piuttosto, in
senso più costruttivo, come il perimetro istituzionale entro il quale
l'interazione della pluralità di attori politici e sociali tende a convergere
verso l'interesse generale. Chiave di volta di questo edificio- osserva- e' la
Costituzione nel cui testo, ma aggiungerei, nella cui pratica quotidiana, si
realizza la tutela dei diritti quale argine invalicabile al potere delle
maggioranze".(SEGUE)
(DIRE) Roma, 4 giu. - Per il presidente della
Camera, "e' inoltre essenziale, per una democrazia differenziata al proprio
interno, creare istituzioni che assicurino che il potere del governo non sia
fruibile solo da alcuni segmenti della società, ma venga legittimato,
nell'ambito di un quadro di regole condivise, dal consenso del maggior numero di
membri della comunita'. Questo e' il modo migliore di intendere il sistema dei
pesi o contrappesi, o la divisione dei poteri".
Le Assemblee rappresentative, continua la terza carica dello Stato
nell'introduzione all'edizione speciale della 'Navicella' per i 60 anni della
Repubblica, "devono saper guardare coraggiosamente al loro futuro in questa
intensa fase di ridefinizione dei principali livelli di governance. La forza
delle istituzioni rappresentative tuttavia non dipende solo dal livello
d'incidenza territoriale delle loro decisioni ma anche dal fatto che decidano
con il consenso e la partecipazione dei cittadini. Esse sono forti in quanto
legittimate, autorevoli e riconosciute; sono forti se danno a tutti la sicurezza
dell'intangibilita' dei propri diritti e delle proprie liberta'; se garantiscono
adeguati controlli sull'esercizio del potere; se- scrive Fini- assicurano un
equilibrato pluralismo istituzionale.
Se confermano, in sintesi, il ruolo centrale, seppur nuovo, del parlamento".
Il presidente della Camera conclude: "In tal senso, l'essere annoverati in
questo prezioso repertorio implica non solo una opportunita' di prestigio
politico ma soprattutto un'assunzione di responsabilita'. È un impegnativo
auspicio che sono certo trovera' ampio consenso tra tutte le forze politiche".
(Com/Mar/Dire) 15:25 04-06-10